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LA  TESTIMONE  (S)VELATA  di   VALERIA  ZUNTINI  PUBBLICATO SU IL CITTADINO DEL  11 /12/2010
10 Febbraio 2006
LA TESTIMONE (S)VELATA di VALERIA ZUNTINI PUBBLICATO SU IL CITTADINO DEL 11 /12/2010
Passeggiando per le belle vie del centro della città di Seregno, ad un certo punto mi imbatto in uno spazio dove la Bellezza è di casa, dove la bellezza è stata accolta,qualcuno le ha dato ospitalità.Siamo in via Umberto I. Eccoci davanti alla "TESTIMONE VELATA", boutique in cui arte e moda si sono date appuntamento .
Già il nome mi provoca: come può una testimone essere velata? Non si tratta di una contraddizione?
Entro così incuriosita. Vengo accolta dal sorriso di Maya , una donna che, senza timore di esagerare possiamo definire protettrice delle arti, una donna che ha deciso di investire in bellezza. Ho come la sensazione di essere trasportata in un'altra dimensione , nello spazio-tempo di qualcosa che non passa,che rimane, che attraversa i secoli. Ma cosa mi consente di fare esperienza di questa sorta di eternità? La Bellezza, poichè la bellezza ha lo spessore dell'eternità. Accanto a Maya, l'artista milanese CARLO BRENNA,che volentieri risponde alle domande che, ammirata ed incuriosita , gli rivolgo. Mi accorgo così che quello che una volta era un lusso per pochi, il dialogo con l'artista ,oggi e' a portata di chiunque sia disposto a lasciarsi interrogare dal mistero che traspare dalle tele di Carlo Brenna.
Carlo Brenna è tutto nei suoi quadri, si racconta attraverso di loro . Fondamentalmente ogni artista è creazione di se stesso ,creazione che se da un lato l'esalta, dall'altro lo espone anche allo sguardo dello spettatore , che può capirlo o non capirlo. Nessuno è perciò più indifeso, più "nudo", più esposto dell'artista.
Ed è emozionante vedere in diretta la nascita di un quadro; in questo atèlier d'arte , è possibile osservare Carlo mentre disegna.
Inevitabile la domanda : cosa c'è all'inizio dell'opera d'arte? Ma immediatamente me ne sorge anche un'altra: cosa c'e' dopo? Poichè un'opera d'arte va oltre se stessa, è,per così dire ,incompiuta. Attraverso punti e linee .essa si dilata sul non finito, sull'illimitato, sull'eternità.
Guardando i quadri di Carlo Brenna, si è a sua volta guardati . La donna , che per Carlo è epifania della bellezza, ci scruta con il suo volto statuario,spesso nascosto da un elmo. Csa sarà mai questo elmo? Perchè c'è?
La donna è custode ,angelo del mistero : da lei si forma la vita, da lei la vita viene custodita e protetta. La donna deve allora difendersi e proteggersi da chi le vuole "rubare" il mistero dell'essere nostro.
La donna perciò e' colei che svela , ma la contempo nasconde,è colei che dà, ma al contempo preserva. Ella è testimone, ma è anche una testimone velata. Essa rivela sottraendosi.
Carlo Brenna tenta di decifrare l'enigma della femminilità ,quella femminilità presente e celata in ogni donna,femminilità tuttavia mai identica,sempre diversa negli occhi, nelle labbra, nei volti,nigli sguardi tristi ,allegri,stanchi,o entusiasti di una donna.
Carlo si mette in ascolto di tutto ciò. Per questo poi è in grado d vedere e ricreare.
Ne è valsa la pena  lasciarsi guardare da quella strana donna velata.Qualcosa in me si è svelato. La Bellezza cambia.Non si  può rimanere identici dopo aver contemplato un'opera d'arte. Mi rendo conto che tutto scorre, come diceva Eraclito. Ma qualcosa non si lascia divorare dal tempo: l'esigenza di bellezza del cuore umano.
Perchè, come scriveva Dostoevskij , : LA BELLEZZA SALVERA' IL MONDO.

                                                                                                               VALERIA  ZUNTINI