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NATA  IL PRIMO MAGGIO  2016       AFFRESCO  CM 64 X 77
01-05-2016
NATA IL PRIMO MAGGIO - PERCHE' IL PENSIERO NON SMETTE MAI DI LAVORARE
SUPERSTUDIO CARLO BRENNA - CORTILE DEGLI AFFRESCHI - PAINA DI GIUSSANO / MB
Due sentieri per soddisfare il desiderio e l’esigenza di assoluto. Quello dell’immaginazione e quello dell’amore. Nel frattempo un turbinio estetico senza tregua nel riproporre quel suo particolare, insolito leit-motiv : la donna. La donna in tutta la sua metafisicità , con tutte le sue molteplici sfaccettature. La donna, simbolo dell’amore inserita nel più ampio contesto di una società che le appartiene, di una architettura che e’ sua, nella dolce tavolozza dei sentimenti che sono la veste più appropriata del suo esistere.
E’ così che Carlo Brenna concepisce il suo modo di fare arte . Con tutta l’autonomia dell’artista sulla tela nasce l’affresco di una sua nuova era interiore. Non e’ sufficiente parlare di fatto estetico o di bellezza o anche di carisma, poiché la legittimazione del lavoro di questo artista sta proprio nella virtù del suo linguaggio : ogni soggetto d’ogni sua opera ci propone dei simboli, dei codici, delle chiavi d’ingresso al suo mondo interiore. Decifrare tutto questo significa comprendere ogni sentimento e compiere quel passo in più per varcare la soglia della fantasia-realtà o della realtà-fantasia. C’e’ anche una rigorosa motivazione intellettuale risultato, di anni e anni di lavoro e di ricerca fino a scoprire ed offrire al fruitore quegli spazi che nascono dall’emozione. E’ allora che tutta l’opera diviene luminosa e luminoso diviene il mondo nel quale è inserita. Nasce un’immaginazione altamente lirica che pare altalenarsi in sospensione tra la realtà di oggi e la memoria del passato. Il processo evolutivo di Carlo Brenna non rimane circoscritto nei messaggi evocati dalle sue opere, nelle rivelazioni che eventualmente propone, nella ricerca di cui tutte ne sono il risultato, c’è un qualcosa in più: una voce, un segnale, un monito forse, che propongono riflessioni sia per la loro profonda religiosità che per il fatto che possono essere anche altamente profane. Ogni opera di Carlo Brenna è l’identità di un volto, o di una situazione od anche, senza timore di esagerare di un’epoca; è un avvincente itinerario , una esaltante carrellata che non disconosce l’assolutezza di certe immediatezze e la pacata sensualità di certe magiche armonie. Sonorità di antichi strumenti, cieli, vetrate, riflessi e colonnati,cattedrali e piazze infinite, suggestivi orizzonti che evocano città fantastiche che forse esistono veramente o che forse, esistono solo fra le righe di un pentagramma o fra i colori di una tavolozza che appartengono alla fervida immaginazione di questo artista. Una donazione che diffonde tutto ciò in una magata atmosfera carica di contenuti essenziali, di poesia e di una ben precisa visione che è anche istintiva percezione di valori poetici ed umani.

Sergio Tinaglia

Una pittura che parte dal cubismo per inoltrarsi nella metafisica del sogno e del mistero.
Realtà ed evocazione riuniscono volti e conchiglie, seni e nuvole, immobili presenze luminose che ci parlano aprendo la fantasia a paesaggi dai panorami sensuali.
Un equilibrio di bellezza, animato da elementi cromatici che attingono al rosa ed al celeste in una ricerca di tempi e di spazi per una vita da immaginare .
Opere che Carlo Brenna ha trasformato in desideri dalla profonda interiorità.
Giorgio Falossi


Un vibrare armonioso di suoni, di luci, colori, atmosfere riesce a regalarci Carlo Brenna nella sua pittura. Chiarori e silenzi, passioni e geometrie e un’arte nuova che annuncia spiritualità nel rapporto con l’uomo. E i profili del volto si alternano alle maschere e le architetture inneggiano alla bellezza. Scendono i colori in morbide stesure , chiari, tenui,espansi, un movimento che suggerisce un’immagine, un accadimento che sta per essere rivelato. Carlo Brenna vive da anni questo suo ricco percorso, interiormente e con grande amore, in una lettura inedita del reale , in un arcano e simbolico surrealismo , che ci fa entrare in una Venezia diversa, mentale, che si avvale degli spazi infiniti della fantasia. Cupole aperte al cielo cariche e ricche di particolari, di segni, di simboli, di sfumature, squarciate nell’ampiezza del cosmo, una iconografia simbolica del Medioevo in poi nutre la civiltà occidentale e ne impagina la coscienza. Una pittura contemplativa, difficile, piena di sostanza. Per il piacere di essere se stesso, con la consapevolezza di una pittura evocatrice e totalmente unica e sua, Carlo Brenna si esprime senza falsi pudori usando il suo modo di vita quotidiana ad esempio delle sue forme pittoriche trasmesse in assoluta essenzialita’ espressiva.

Giorgio Falossi IL QUADRATO
Analisi critica dalla tradizione classica al fascino dell’avanguardia